mercoledì 15 marzo 2017

Il primo amore

- Mamma, cosa si prova quando si incontra la persona giusta?- arrivò così placida e diretta la domanda di mia figlia e in un attimo mi resi conto che non era più una bambina. Dovevo immaginarmelo a quattordici anni ma per una mamma è sempre una cosa dura. Dopo quei trenta secondi in cui capii tutto ciò, cominciai a pensare a come risponderle mentre lei continuava a fissarmi interrogativa. Poi un lampo rischiarò la mia mente confusa di mamma:
- Avevo un anno più di te ed era il diciotto maggio. Chiusi gli occhi per concentrare tutte le mie attenzioni sulle labbra. Le sentivo vibrare leggermente, in preda ad uno stato di subbuglio che mi partiva dal cuore. Era tutto così strano, così tremendamente bello e strano. Aveva appoggiato dolcemente la sua bocca sulla mia mentre le nostre dita si incrociavano. Sentivo il calore delle sue labbra che mi riempiva dolcemente, sentivo ogni minimo particolare di quella sua parte del corpo. Era esattamente come lo immaginavo, come lo avevo visto in tutti quei telefilm americani. Mi sentivo proprio tre metri sopra il cielo.
- Mamma, ma non stai parlando di papà?-
- No!- le risposi sorridendo, ancora presa da quell’immagine di tanti anni prima.- La storia con papà la conosci e questa è quella che più si avvicina a quello che tu stai vivendo con Gabriele.
Le guance di Melissa si fecero rosse: - Tu come fai a saperlo?- mi chiese.
- Una mamma sa sempre tutto!- risposi facendole l’occhiolino.- Goditi amore questo momento, quando senti le gambe tremare appena lo vedi o quando corri perché ti è arrivato un sms e speri sia suo, e se lo è sorridi con ogni parte di te. È un momento bellissimo ma non sciuparlo, non avere fretta di diventare grande, ok? Ogni parte del tuo corpo vale tantissimo e chi hai davanti non la deve chiedere, se la deve meritare.
- Mamma, da quando fai discorsi così?- Melissa sembrava capire e anche no, effettivamente di solito ero poco profetica e molto diretta.
- Cavolo, sembro proprio la nonna!- ridemmo entrambe. Poi il suo cellulare tintinnò, era arrivato un sms, non serviva che mi dicesse chi fosse il mittente: i suoi occhi si illuminarono e la sua risata divenne un sorriso stupendo, un misto tra l’idilliaco e l’inebetito. Mi guardò, sorrisi e le dissi: -Vai!-
corse in salotto e si rannicchiò sul divano digitando a pazza velocità sulla tastiera touch del cellulare. Rideva da sola, cambiava espressione ad ogni sms in arrivo, trasmetteva attraverso i suoi occhi ogni emozione che le passava dentro. Era così bello vedere in lei quell’amore così sincero, puro e leggero dell’adolescenza, quello che quando finisce ti distrugge e ti forma ma che comunque rimane per sempre fisso e indelebile nella memoria. Continuai a guardarla finché non se ne accorse, sorrisi e tornai ai miei lavori di casa un po’ più felice.

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