domenica 6 settembre 2015

Sorriso

Un pomeriggio di lavoro alle spalle, quattro ore a spiegare numeri positivi e negativi senza soluzione di continuità, un’infinità di numeri che per i ragazzi non avevano nessun senso.
Sono le 18 e sono letteralmente distrutta, la cena è ancora da preparare, anzi da pensare e solo l’idea mi fa venire il voltastomaco. Apro la porta a vetri della casa dei miei suoceri con uno dei musi lunghi che tanto mi contraddistingue: “Maaaamma” di fronte a me si aprono due sorrisi contagiosi e vengo investita da un mare di abbracci, mi accuccio per essere sommersa dai baci e improvvisamente il muso lungo scompare e si apre un sorriso.


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